Le forme di industrializzazione dell’agricoltura del Novecento sono tra i principali responsabili di molti degli attuali e più gravi squilibri ambientali del pianeta: cambiamenti climatici, minore disponibilità di acque di falda e di superficie, impoverimento del suolo, deforestazione, erosione genetica, forzatura della maturazione e della stagionalità dei prodotti con perdita dei sapori, cibi contaminati da residui chimici pericolosi per l’uomo e l’ambiente.

Oggi possiamo spezzare questa dinamica e trasformare l’agricoltura in un prezioso alleato per affrontare le grave crisi ambientale e creare un’economia veramente sostenibile. Un’agricoltura già all’opera, praticata da molti produttori italiani ed europei attenti ai processi naturali, alla complessità e alla specificità locale degli ecosistemi, capaci di innovare, sperimentare nuove tecnologie senza perdere mai di vista gli antichi saperi della cultura rurale. Il principale motore di questo cambiamento sono l’agricoltura biologica, l’agricoltura biodinamica e in genere le mille forme di agricoltura legate alle vocazioni dei territori.

L’Unione Europea sostiene un’agricoltura malata: favorisce un ristretto numero di grandi aziende agricole – senza pensare al bene di tutti – produce cibo non sano e danneggia la nostra salute, l’ambiente, le piante, gli animali.

Il 2 maggio 2017 si è conclusa la consultazione pubblica, indetta dalla stessa Commissione europea, per decidere il futuro della Politica agricola comunitaria (PAC). Grazie alla campagna #CambiamoAgricoltura (The Living Land) sono state raccolte le firme di 320.000 cittadini di 28 Paesi europei che hanno chiesto all’Europa un’agricoltura che protegga il clima e l’ambiente, sia equa per produttori e consumatori, e garantisca una produzione di cibo sana e sostenibile. Insieme a loro oltre 600 organizzazioni, imprese, associazioni ambientaliste.

Il messaggio dei cittadini è stato chiaro, la PAC (politica agricola comunitaria) va riformata per essere:

GIUSTA per gli agricoltori e le comunità rurali

SOSTENIBILE per l’ambiente, per avere acqua e aria pulita, un suolo sano, per rispettare la vita di piante e animali

SANA per il nostro cibo e per il benessere di tutti

RESPONSABILE per proteggere il futuro del pianeta e del clima, per un’agricoltura veramente sostenibile a livello globale

La partecipazione alla consultazione pubblica rappresenta solo la prima azione importante per dire alla Commissione Europea che l’agricoltura è malata e che la PAC ha bisogno di una riforma radicale.

Il messaggio lanciato dai cittadini all’Europa è chiaro: dobbiamo cambiare la Politica agricola comune per ottenere un sistema agroalimentare e un’agricoltura veramente sostenibili. La sfida per una PAC migliore è appena cominciata!

Legambiente nel febbraio 2019 ha inaugurato il primo Polo nazionale per l’agroecologia. La struttura sorge a Ripescia, sede di Festambiente (festa nazionale di Legambiente), ed è improntata ad essere un luogo di ritrovo per tutti i professionisti del campo. Ricerca e innovazione saranno i cardini delle azioni che verranno messe in campo da Legambiente per rendere sempre più sostenibile il settore dell’agricoltura, riducendo gli scompensi in termini di utilizzo della chimica, del ciclo dell’acqua, del consumo di energia e favorendo l’impiego di materiali biodegradabili e riciclabili, dal campo alla tavola.