In Italia vengono utilizzate annualmente 130.000 tonnellate di pesticidi che contengo 400 sostanze diverse con una serie di conseguenze negative a livello di contaminazione degli habitat, del suolo, delle acque e del cibo. Per questo motivo, è arrivato il momento di dire basta ai pesticidi e all’agricoltura intensiva e valorizzare il vero biologico.
La definitiva approvazione da parte del Senato della legge sull’agricoltura biologica rappresenta un passaggio fondamentale per iniziare a lavorare concretamente per la transizione dell’agricoltura italiana alla sostenibilità non solo ambientale e sociale ma anche economica, una decisione storica per il settore agricolo, che cambierà il modo in cui oggi si produce ciò che finisce nel piatto.
L’agricoltura rappresenta per Legambiente un settore di grande rilievo sia per il rapporto con i territori, le tradizioni identitarie e le comunità, che per l’importanza che riveste sul piano degli equilibri ecosistemici e della salubrità dei prodotti per il consumatore. Le aziende del settore agroalimentare che si occupano delle diverse filiere e comparti, dalla coltivazione, alla trasformazione e fino alla vendita dei prodotti agricoli, sono per il nostro Paese l’asse portante di un’economia made in Italy, punta di diamante a livello internazionale. Come Legambiente, siamo convinti che quello agroalimentare sia un settore strategico anche dal punto di vista ambientale e che possa contribuire a cambiare radicalmente il Paese attraverso una strategia che ponga al centro la sostenibilità ecologica.
Dove c’è agricoltura ci sono coesione sociale, presidi territoriali, tutela del paesaggio, difesa dal dissesto idrogeologico, rapporto con le comunità.
Per tale ragione, occorre contrastare con forza l’abbandono ed il conseguente degrado dei campi coltivati sempre più evidente nelle aree marginali sia collinari che montane.
Parlando di agricoltura, bisogna ricordare che la monocultura, l’eccessivo utilizzo della chimica e la corsa alle rese piuttosto che alla qualità, nel corso del tempo, hanno determinato squilibri nel rapporto con l’ecosistema, generando impoverimento della biodiversità, perdita di sostanza organica del suolo, persistenza di residui di sostanze attive dannose nelle matrici ambientali, in primis nelle acque, negli ecosistemi e di conseguenza nel cibo.
Per tale ragione, è necessario intraprendere con forza e decisione la strada della sostenibilità in agricoltura.